Chissà se l'architetto e scultore ungherese Ernő Rubik, quando nel 1974 creò un cubo che potesse servire a spiegare la geometria, immaginava che la sua invenzione sarebbe diventata uno dei giochi più famosi del mondo.
Il Cubo di Rubik è stato un autentico fenomeno di massa nel corso degli anni Ottanta, e nonostante il cambiamento delle mode ha ancora oggi montagne di fan.
Come, per esempio, Evgeniy Grigoriev, che ha costruito il cubo più piccolo del mondo: misura 1 cm di lato, funziona perfettamente, ed è pronto a finire dritto nel Guinness dei Primati. Prima di questo, il cubo più piccolo aveva 1,2 cm di lato.
Restando in tema di record, il primato per la risoluzione del cubo più rapida spetta a Erik Akkersdijk, a cui sono bastati 7 secondi. Haiyan Zhuang lo ha risolto in 30,94 secondi con gli occhi bendati, Anssi Vanhala in 36, 72 usando i piedi al posto delle mani.
Ognuno, insomma, ha il suo metodo, anche se è stato calcolato che qualsiasi combinazione casuale del cubo (si parla di 43 miliardi di miliardi di possibili configurazioni) può essere risolta in meno di venti mosse. Questo, almeno, stando all'algoritmo di Dio (così è stato ribattezzato), che per giungere a tale conclusione ha dovuto sfruttare una potenza di calcolo gigantesca.
Del cubo esistono diverse curiose varianti. È stato realizzato in vetro, con cubetti magnetici, a forma sferica, con immagini assortite al posto dei colori, con i tasti del computer, o in versione relax (tutto bianco). Il più prezioso è il Mastepiece Cube, fatto di oro, ametista, rubini e smeraldi: vale 1,5 milioni di dollari. Oltre al classico cubo 3x3x3, sono state realizzate anche le versioni 2x2x2, 4x4x4, 5x5x5, 6x6x6, 7x7x7. Il Sudokube invece unisce la struttura del cubo al sudoku.
Il Cubo di Rubik è stato anche utilizzato da artisti e fantasiosi creativi come materiale di costruzione. Per esempio, esiste un collettivo chiamato Cube Works , composto da designer cubisti (è il caso di dirlo) che assemblano i "mattoncini" colorati come fossero dei pixel, ottenendo ritratti e riproduzioni di dipinti: dalle opere di Warhol alla Gioconda di Leonardo alla Creazione di Adamo di Michelangelo.
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