Buon 2011!!!

venerdì 29 ottobre 2010

Lo scontirno? meglio conservarlo.. il perchè

Potete scegliere se conservarlo dentro a un contenitore, in un archivio o semplicemente tra le pagine di un libro. L'importante è non gettarlo. Stiamo parlando dello scontrino fiscale, un documento che spesso dimentichiamo persino di richiedere.
Perché è necessario portarlo con sé e custodirlo gelosamente? I motivi sono almeno tre: lo scontrino è la migliore tra le prove d'acquisto di un bene, funziona come garanzia nel caso volessimo sostituire o far riparare le merci che abbiamo acquistato e in alcuni casi è l'unico documento che possiamo far valere per ottenere una detrazione fiscale.

Uno strumento necessario per cambiare la merce acquistataEntriamo in un negozio, compriamo un oggetto e poi, tornati a casa, abbiamo un ripensamento e vogliamo cambiarlo. Quante volte ci è successa una cosa del genere? Non poche. Certo, i commercianti non sono tenuti a sostituire la merce che abbiamo acquistato, perché la legge non prevede un diritto di recesso del consumatore per le vendite che avvengono nell'ambito dell'attività professionale o imprenditoriale di chi vende: negozi, ditte, fabbriche e così via. Il cambio, quindi, è a discrezione del negoziante che spesso, se può farlo, acconsente alla sostituzione ma solo in presenza di una specifica prova d'acquisto: lo scontrino fiscale.

Una garanzia legale "parallela" in caso di malfunzionamenti e non conformitàAlcune volte, però, la sostituzione della merce è un diritto del consumatore. È il caso dei prodotti difettati, di quelli difformi rispetto alla pubblicità e alle "normali" aspettative del cliente e di quelli che non corrispondono alle caratteristiche con le quali erano stati presentati al momento della vendita. In situazioni del genere, il negoziante ha l'obbligo, senza spese per il cliente, di riparare la merce rotta o mal funzionante oppure di sostituirla con altri prodotti. Secondo il codice del consumo del 2005, la garanzia legale sui prodotti difettosi vale due anni dalla consegna del bene (anche se i difetti vanno denunciati entro due mesi dalla scoperta) e in caso di contestazioni l'unico documento utile per far valere davanti al venditore il diritto di garanzia è lo scontrino, che indichi chiaramente la data d'acquisto e, se possibile, il tipo di prodotto. Ecco perché il consiglio è di conservarli per almeno 24 mesi.
In altre parole, lo scontrino fiscale funziona come una garanzia legale aggiuntiva a quella di produzione (la cosiddetta "garanzia commerciale"), che invece e' regolata da un contratto che non impegna il venditore ed è inclusa di solito nella confezione del prodotto acquistato. Quindi, è sempre necessario richiedere lo scontrino, anche se non tutti i negozianti sono tenuti a emetterlo e nessuno, neanche la Guardia di Finanza, potrà sanzionarvi se dimenticate di ritirarlo.

Lo scontrino parlante e le detrazioni fiscaliUn argomento ancora più convincente per non sbarazzarsi dello scontrino è la possibilità di ricevere delle detrazioni fiscali. In Italia, lo scontrino valido per fruire dei benefici Irpef è il cosiddetto scontrino parlante e gli esercizi commerciali che possono emetterlo sono le farmacie. Vediamo meglio di cosa si tratta. Il nome farebbe pensare a un apparecchio tecnologico in grado di emettere suoni e voci: non è così. Lo scontrino parlante, entrato in vigore il primo gennaio del 2008, è nominato in questo modo perché "parla", dà informazioni riguardo alle caratteristiche dei prodotti farmaceutici venduti e al codice fiscale dell'acquirente. Secondo la legge, integrata da un provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali, dal primo gennaio del 2010 questo documento deve contenere: a) una sigla alfanumerica che consenta di identificare, senza violare la privacy del consumatore, il nome del prodotto acquistato, la sua natura (farmaco, medicinale, omeopatico...), le quantità vendute (dosaggio, somministrazione....) e b) l'indicazione del codice fiscale del destinatario.
Solo conservando lo scontrino parlante e presentandolo nella dichiarazione dei redditi è possibile detrarre una parte delle spese sostenute per l'acquisto dei prodotti farmaceutici a pagamento e di quelli a carico del Sistema sanitario nazionale prescritti dal medico.

Come conservare gli scontriniConservare gli scontrini. Sì, ma come? Un problema particolarmente diffuso è che molti registratori di cassa rilasciano scontrini stampati su carta chimica, un tipo di materiale che dopo due o tre mesi diventa letteralmente illeggibile: l'inchiostro svanisce del tutto e con esso scompaiono il nome dell'esercizio commerciale, l'importo pagato e la denominazione del prodotto venduto. In pratica, lo scontrino si riduce a un semplice foglietto di carta bianca. Nel caso di una controversia con un venditore per un prodotto difettoso o "non conforme" bisogna esibire davanti al giudice la prova dell'acquisto che vale come garanzia legale, ma se lo scontrino non si legge per niente il venditore può affermare senza problemi che il prodotto non è stato acquistato nel suo negozio.

I rimedi però ci sono. La prima operazione da fare è fotocopiare tutti gli scontrini relativi agli acquisti di beni durevoli come i capi di abbigliamento, i mobili, gli elettrodomestici e così via. Il secondo step consiste nella scelta del posto dove conservare gli scontrini originali per un periodo di almeno due anni. L'unica condizione necessaria è che si tratti di un luogo fresco e al buio, perché i responsabili dello scolorimento degli scontrini sono banalmente il calore e la luce. Quanto al contenitore, ci si può sbizzarrire. Il buon senso consiglierebbe di creare un archivio di documenti suddiviso per schede. Per farlo si può ricorrere a semplici cartelline oppure a pratici contenitori di plastica: alcuni sono molto economici. Chi invece non vuol prendersi la briga di andare in cartoleria ad acquistare ulteriore materiale può scegliere il metodo più semplice: conservarli tra le pagine dei libri. Basta ricordarsi di non usare gli scontrini come segnalibro.

Perchè si ingrassa??


C’è chi pensa di avere inventato la dieta definitiva e infallibile, chi segue quella dissociata, chi fa lo yo-yo (su e giù col peso) sulla bilancia, chi salta i pasti, chi va avanti a colpi di tisane (salvo poi crollare esausto dopo pochi giorni e ricominciare ad abbuffarsi)… Quando si tratta di dimagrire, o comunque non ingrassare, ciascuno pensa di avere la propria ricetta risolutiva. Ecco allora 7 cose sorprendenti sui chili di troppo.

1) Chi mangia in fretta ingrassa prima - Mangiare senza fretta, masticando con cura, è il segreto per evitare di ingrassare. Il motivo? Chi divora il pasto (per abitudine o magari solo perché è in ansia da pausa pranzo al lavoro…) non ha il tempo di avvertire il senso di sazietà. Lo ha dimostrato uno studio condotto da Alexander Kokkinos dell´ospedale Laiko ad Atene (Grecia), secondo cui gli ormoni che devono spegnere l´appetito dopo ogni pasto (comunicando al cervello che siamo ormai satolli) non sono prodotti in quantità sufficiente a indurre sazietà quando ingoiamo cibo troppo velocemente. Per cui, apparentemente ancora affamati, si continua a mangiare, per rendersi conto solo dopo di aver mangiato troppo. E rimpiangere la dieta

2) Chi dorme poco tende a ingrassare - Diversi studi hanno rilevato una relazione tra la mancanza di sonno e l´obesità, il diabete e malattie cardiovascolari. Una nuova ricerca della University of California Los Angeles ha spiegato il perché: chi dorme poco o soffre di insonnia ha livelli il 30% più bassi dell´ormone grelina, prodotto dallo stomaco per aumentare l’appetito e responsabile quindi del controllo della fame. Un´alterata regolazione ormonale causa, nel lungo termine, l´aumento di peso nelle persone che dormono troppo poco.

3) Mangiare tanti latticini aiuta a bruciare più grassi- La chiave per mantenere sotto controllo il peso forma? Inserire latticini in quantità nella propria dieta quotidiana. È la teoria a conclusione di una ricerca pubblicata dalla rivista "Nutrition & Metabolism", secondo cui latte e derivati potrebbero aiutare l’organismo a bruciare più grasso e a ingerire più calorie senza per questo mettere su chili di troppo. Da notare, però, che lo studio è stato finanziato da un soggetto direttamente interessato, il National Dairy Council.

4) Dimagrire è più facile in montagna- Grazie all´aria rarefatta dell’alta quota, bruciare i grassi può essere più facile. Lo sostiene una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell´Università Ludwig Maximillians di Monaco e pubblicato sulla rivista "Obesity". Lo studio ha coinvolto all´incirca una ventina di persone con un indice di massa corporea in media di quasi 34, ben al di sopra dell´indice consigliato. Ma dopo aver passato un mese in montagna (dove l´aria è rarefatta e non molto ricca di ossigeno, più leggera rispetto a quella che si trova ai livelli del mare), i soggetti avevano perso qualche chilo. Le condizioni uniche in cui hanno vissuto hanno accelerato il metabolismo, ridotto l´appetito e i livelli della pressione sanguigna.

5) Mangiare la sera non fa ingrassare - Quello che fa prendere peso non è tanto il momento in cui si consuma un pasto, ma il totale delle calorie che si consumano durante l’arco della giornata. Va fatta, però, una precisazione: a fine giornata la stanchezza potrebbe far vacillare la vostra determinazione a seguire la dieta e potreste essere indotti a consumare alimenti più calorici che in altri momenti della giornata. Insomma: tenete d’occhio calorie e porzioni, ma sentitevi liberi di mangiare quando volete.

6) Saltare un pasto non aiuta a dimagrire. Tutt’altro... - Se salterete un pasto nella speranza di vedere scendere l’ago della bilancia, aspettatevi un’amara sorpresa: arriverete affamati al pasto successivo e mangerete più del consentito. Non solo, saltare i pasti porta a un abbassamento del metabolismo che vi farà bruciare meno calorie. Insomma, è inutile. Attenetevi ai cinque pasti consigliati dal dietologo (colazione, pranzo, cena più merenda e spuntino).

7) Le calorie non sono affatto tutte uguali - Per raggiungere le 1.400 calorie previste dalla vostra dieta, non fa differenza, per esempio, quanto formaggio mangiate. Quello che conta davvero sono gli alimenti che più danno un senso di sazietà, oltre che essere più ricchi di alcuni nutrienti. Per fare un esempio: 100 calorie di una mela valgono di più delle 100 calorie di una fetta di pane bianco. Per sentirvi sazi, quindi, consumate cibi ricchi di fibre e acqua come la frutta e le verdure

Perchè i gatti neri portano sfortuna??



Uno dei colori più carichi di significato è il bianco, da sempre sinonimo di innocenza e purezza d’animo, tanto da essere utilizzato, sin dagli antichi romani ed eccetto una breve parentesi medievale quando si osava anche il rosso, per l’abito di nuziale, a indicare proprio il candore delle giovani spose.
E del resto nell’antica Roma anche gli aspiranti politici e magistrati indossavano una toga candida come simbolo della propria onestà e rettitudine, e da questa usanza deriva il termine candidate.
In altri paesi, però, il bianco assume significati diversi, come in Oriente, dalla Cina al Giappone, dove è sinonimo di morte e lutto e, per questo, è indossato ai funerali.
Se ti piace utilizzare spesso i modi di dire, ti sarai chiesta come mai il verde si usi per indicare una persona a corto di denaro; spesso, infatti, il colore dei dollari è utilizzato per indicare i soldi in generale (definiti “verdoni”): da qui, l’espressione “essere al verde”.
Se, invece, vai a teatro, saprai perfettamente che il viola non si indossa perché porta sfortuna. L'origine di questa diceria affonda le radici nel Medioevo, quando tutti gli spettacoli erano sospesi durante la Quaresima per imposizione religiosa e gli attori erano costretti a vivere in ristrettezza; da allora il viola, che era il colore dei paramenti sacri indossati in quel periodo, è diventato tabù.
Per il nero, infine, la superstizione più diffusa è legata al gatto che, di questo colore, porterebbe sfortuna. La diceria risalirebbe al tempo dei pirati turchi che imbarcavano sulle loro navi qualche gatto per cacciare i topi dalla stiva e li prendevano neri, affinché fossero meno visibili nel buio. Quando le navi si fermavano nei pressi di una città in attesa di saccheggiarla, i gatti erano liberi di  scendere; vedere in giro un gatto nero, quindi, divenne un presagio di sventura. Secondo altri, invece, l'origine si colloca a qualche secolo fa, quando si utilizzavano le carrozze e l'illuminazione per le strade era scarsa: se un gatto nero, di notte e all'improvviso, attraversava la strada, spaventava i cavalli e poteva anche provocare un incidente. Se ti trovi in Inghilterra, però, dovrai adattarti al fatto che qui i gatti neri portano fortuna

mercoledì 27 ottobre 2010

Ciao

Ciao ragazzi e ragazze... come va??
A me abbastanza bene, oggi vorrei parlare con voi su cosa potrebbe piacervi su questo blog :
- più post, video,foto ecc.
-su quali argomenti possiamo parlare...
ecc..
Su questo post ho bisogno di voi... se no non so come fare... Ciao spero mi rispondiate baci Ari

martedì 26 ottobre 2010

Frasi del film 3msc

Ciao raga...
ho appena finito di vedere il film "Ho voglia di te"... nn è male... ank se preferivo k si rimettesse insieme a Baby...
Cmq la frase k mi è piaciuta di più è stata:
Nessuno fa caso all'acqua k evapora dp la pioggia,qnd torna il sole. Poco importa se in quell'acqua ci sono le lacrime spese a piangere per amore, per dolore. L'acqua evapora, torna nell'aria e nei nostri polmooni, respirando il vento che c'investe il viso. E le lacrime tornano dntr di noi. Cm le cs k abbiamo perso, ma nulla si perde davvero.Ogni sekondo k paxa, ogni luna k sorge nn fanno altro k dirci: Vivi! Vivi e ama qll k 6! Cmq tu sia, ovunque tu sia. Guarda in alto verso il sole, chiudi gli okki. E non stancarti mai di sognare...
K ne pensi... bella vero??
Dai commenta... adexo vado ciao baci da Ari e commentate

Halloween.. cosa ne pensate??

Perchè hai ragazzi e ragazze piace Hallowen?? è un modo di stare insieme??Come nasce la storia di Halloween??
Breve sinesi:
Storia e origini di Halloween
Halloween ha origini europee

Le origini della festa di Halloween si riconducono alla celebrazione del Samhain in Scozia, Galles e Irlanda.

Samhain era la festività dei morti in epoca pagana e cristiana; inoltre segnava la chiusura del raccolto e l’inizio della stagione invernale, cioè della metà scura dell’anno che durava fino a maggio.

Poiché Samhain divideva la stagione estiva da quella autunnale, e separava l’anno in due metà, la metà scura e quella chiara, era considerato un giorno magico. Quello del Samhain, festività che poi si sarebbe evoluta in Halloween, era il giorno in cui i morti camminano fra i vivi e i segreti di presente passato e futuro possono essere svelati.

costumi, accessori, scherzi di halloween




Halloween in America

zucca di halloween, chiamata anche jack o' lantern

Quando gli immigrati europei, in particolare gli irlandesi, arrivarono in America importarono anche Halloween e le varie tradizioni ad essa legate.

Così le credenze e i costumi degli europei si mescolarono e una nuova versione, tutta americana, di Halloween iniziò a emergere.

I primi festeggiamenti di Halloween in America includevano i play parties: eventi tenuti per celebrare il raccolto, dove i vicini di casa si auguravano fortuna, si raccontavano storie di morte e di fantasmi, ballavano e cantavano.

Nella seconda metà del diciannovesimo secolo la festa di Halloween si diffuse a livello nazionale.

I bambini iniziarono ad andare di casa in casa a chiedere cibo o denaro: una pratica che poi probabilmente si è evoluta nell'attuale tradizione del "dolcetto o scherzetto".

Le giovani donne, invece, credevano che ad Halloween si potessero indovinare le fattezze o il nome del futuro marito, attraverso dei riti con filo, mele sbucciate o specchi.



Usanze e tradizioni di Halloween

halloween, dolcetto o scherzetto?

La tradizione del “Trick or Treat”, dolcetto o scherzetto, cioè l'abitudine ad Halloween dei bambini di bussare alle porte per chiedere dolciumi, è piuttosto recente.

Appare per la prima volta nel 1939 ed è il risultato di influenze antiche e moderne.

Nel Medioevo, per esempio, in Inghilterra c’era la consuetudine di fare la carità nell' All Souls Day (Giorno dei Morti) ai cittadini poveri. Questi ultimi elemosinavano cibo e le famiglie davano loro dolci chiamati "soul cakes" in cambio della promessa di pregare per i defunti della famiglia.

La distribuzione di questi dolci rimpiazzò l'antica pratica di lasciare cibo e vino per gli spiriti vaganti. Ad Halloween, infatti, per tenere i fantasmi lontani dalle loro case, la gente lasciava fuori ceste di cibo per rabbonire gli spiriti ed evitare che entrassero in casa.

Nel diciannovesimo secolo in America gli immigrati dall'Irlanda e dalla Scozia esportarono le loro usanze di Halloween: le ragazze stavano in casa a fare rituali divinazione mentre i ragazzi erano protagonisti di altrettanto rituali scherzi per le strade, di cui incolpavano gli spiriti che giravano in quella notte.




Il travestimento ad Halloween



I tipici costumi di Halloween sono sempre stati quelli dei mostri: vampiri, fantasmi, streghe e diavoli. Ma com'è nata la tradizione del travestimento nel giorno di Halloween?

Essa affonda le sue radici nella festa celtica del Samhain, quando si credeva che gli spiriti dei morti uscissero dalla terra e vagassero tra i vivi.

Per non essere riconosciuti dagli spiriti, gli uomini avevano l'abitudine di coprirsi con delle maschere orrende quando lasciavano le proprie case dopo il tramonto, così che i fantasmi, incontrandoli, li scambiassero per colleghi.

Bè k ne pensate di questa festa??? commentate e iscirvetevi
<3 Un bacio Ari <3

Pensando...

Ciao ragazze...
oggi ho visto il film "3 metri sopra al cielo" e mi è piaciuto tantissimo...apparte il finale...
Dopo di chè ho chiamato la mia amika e le ho rakkontato la trama del film specificando che l'attore protagonista che interpreta Stefano è Riccardo Scamarcio... mmmmmmmmmm =)
Allora voi cosa ne pensate sul film???
E sull'attore??

Rispondete in tanti e miraccomando iscriveteviiiiiiiiiiiiiiii

Informazioni personali

La mia foto
Sono simpatica, socievole, sincera,estroversa, solare, scherzosa